“Centro San Pietro” – Concorso
La proposta progettuale tenta di offrire una concreta risposta alle due istanze che costituiscono la base del bando di concorso: l’allineamento con i principali parametri urbanistici osservati nel Piano di Recupero n.14 – Arco Centro Storico, ed il confronto con l’insieme delle caratteristiche fisiche, spaziali e funzionali degli elementi di rilievo ricadenti nell’intorno del lotto di intervento. La base progettuale espressa nel Piano di Recupero fissa, con limitati margini di manovra, le linee guida relative ad alcuni parametri urbanistici quali la volumetria realizzabile, l’area di sedime dell’intervento e l’ubicazione delle aree destinate a parcheggio ed a verde pubblico oltre che le altezze dei corpi di fabbrica e le destinazioni d’uso dei tre livelli degli edifici. Il Piano di Recupero individua anche una possibile (probabile) ubicazione dei principali percorsi pedonali e ciclabili a ridosso di Via di San Pietro, stabilendo l’allargamento parziale della via stessa e l’arretramento del fronte degli edifici da realizzare rispetto a quello attuale. I percorsi costituiscono anche la base delle relazioni spaziali e funzionali dell’intervento con l’intorno.Il lotto, infatti, risulta ubicato in una posizione nevralgica del paese: costituisce la quinta di ingresso al centro cittadino (parte terminale di Via della Cinta) e la prospettiva di uscita dallo stesso (da Via Graberie); è in diretta relazione spaziale e visiva con la Piazza 3 novembre e la Collegiata dell’Assunta, con i Giardini di Arco, con l’edificio sede del Comune di Arco, con il fiume Sarca ed il suo ponte pedonale, con l’insieme degli edifici storici limitrofi Piazza 3 novembre, oltre che, naturalmente, anche se solo visivamente, con il Castello.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto proposto rispetta i dati essenziali esplicitati nel piano di recupero relativamente allo sviluppo volumetrico e agli altri parametri urbanistici, anche se con alcune differenze sostanziali. Si omette nella relazione la descrizione dettagliata del Piano di Recupero, descrivendo unicamente il progetto e riportando esclusivamente i confronti quantitativi relativi ai parametri urbanistici da rispettare. Il progetto prevede la netta separazione dei due corpi di fabbrica (quello a N-O e quello a N-E), mediante la realizzazione di un piazza pubblica in relazione con il parco retrostante a Sud, ed in diretto collegamento spaziale visivo con il piazzale antistante il Municipio. L’area di sedime dell’edificio (e nello specifico l’area coperta) risulta essere (a meno di piccole variazioni rientranti comunque nel 20% di margine) la medesima di quella occupata dall’edificio di Piano. La composizione generale è la risultante della sovrapposizione di volumi a falde inclinate contrapposte con pendenze alternate di 11° e 23°, poggianti su una base arretrata rispetto al filo dei piani superiori. L’alternanza e la continuità delle falde, genera una copertura continua sottolineata dal particolare manto di di finitura adottato. La composizione volumetrica del fabbricato/i si affranca dalla concezione consolidata della palazzina. L’intenzione è quella di utilizzare delle geometrie tradizionali riconducibili all’archetipo della casa con tetto a falde composte ed aggregate per accostamento e sovrapposizione. I prospetti Nord-Ovest e Sud -Est ed i prospetti interni tra i due fabbricati denunciano ed evidenziano il concetto: le porzioni di testa sporgenti dei volumi rivestiti in listelli lignei sul prospetto Nord-Est evidenziano la sezione di un fabbricato con doppia falda appoggiato su una base; la continuità del manto di copertura lega le falde a conformare un unico sistema solido con copertura inclinata, composto da più sottosistemi.Nonostante l’esposizione più favorevole risulti essere quella S-E, la scena urbana più interessante risulta essere quella a nord; non consentendo la profondità del fabbricato la realizzazione di appartamenti con doppio affaccio contrapposto, si è optato per ubicare gli appartamenti con affacci o verso nord o verso sud, con la possibilità, per le unità di taglio maggiore, di svilupparsi su duplex. La composizione ha generato l’aggregazione di 21 abitazioni distribuite nei due fabbricati e comprendenti i seguenti tagli: 12 simplex con superfici lorde da 63 a 110 mq; 9 duplex con superfici lorde da 126 a 185 mq. L’arrivo ai piani è consentito mediante un corpo scala ed un elevatore (per ciascun blocco) che servono attraverso un “ballatoio” centrale di distribuzione, il primo ed il secondo livello: il terzo livello è dedicato esclusivamente alle porzioni superiori dei duplex. Tutti gli appartamenti, ad eccezione di quelli ubicati nelle testate angolari a N-E e S-O, sono dotati di balconi continui della profondità lorda di ml 2,40. I materiali di finitura sono essenzialmente tre: intonaco tinteggiato, legno, pietra naturale. Il legno (essenza lignea di colorazione grigia a cromia stabilizzata) è utilizzato nei listelli di rivestimento verticali in facciata e sulle falde con dimensioni mm 40×60 di profondità, distanziati ad un interasse di mm 100. I listelli verticali, in corrispondenza dei balconi sui prospetti Nord e Sud, costituiscono in parte il parapetto (fino ad un’altezza di 100 cm e rinforzo con anima in acciaio) ed in parte elementi brise-soleil mobili a bilico eccentrico, con altezze diverse tra i due piani sovrapposti; il movimento degli elementi brise-soleil permette al prospetto di assumere un’estetica variabile, per divenire un volume compatto traslucido a battenti chiusi. In copertura, i listelli, distanziati dallo strato di tenuta di circa 20 cm, seguono le pendenze delle falde senza soluzione di continuità, generando l’immagine di un volume unico rivestito con un nastro continuo. La stessa essenza lignea, questa volta assemblata in listoni orizzontali, è utilizzata per i rivestimenti ed i sistemi di chiusura dei negozi al piano terra e per i battenti delle aperture finestrate ai piani superiori, oltre che per parte della pavimentazione della nuova piazza. L’ intonaco è utilizzato per tutte le restanti superfici, sia quelle a vista, che quelle rivestite dai listelli. Nelle porzioni prive di sovrastruttura lignea, il manto di copertura è costituito da pannelli prefabbricati tinteggiati della stessa colorazione dei prospetti distanziati di 20 cm dallo strato di tenuta, sì da configurare l’immagine di un volume puro, le cui uniche discontinuità risultano le feritoie di illuminazione del “ballatoio” di distribuzione, dei balconi sul prospetto N-E e della raccolta delle acque in corrispondenza delle gronde incassate. Il piano di copertura del ballatoio, nella sua parte centrale, è costituita da una struttura in ferro e vetro, protetta dai raggi del sole diretti, dal sistema dei listelli di copertura, garantendo un’adeguata illuminazione degli spazi. All’estremo opposto dei corpi scala, ed in corrispondenza degli ingressi, i “ballatoi” risultano arretrati, generando uno spazio a tripla altezza sovrastato dalle feritoie di illuminazione naturale. I due corpi di fabbrica hanno in comune i due livelli interrati, ai quali si accede distintamente dai singoli edifici mediante i collegamenti verticali. Dal punto di vista energetico l’involucro edilizio è stato progettato per ottenere elevate prestazioni energetiche: le coperture a falde inclinate utilizzate su tutte le coperture, ed i listelli distanziati dal solaio, permettono la perfetta integrazione di eventuali pannelli fotovoltaici a filo esterno, e quindi ad impatto visivo nullo verso l’esterno. L’ampia superficie delle falde consente di soddisfare completamente il fabbisogno energetico dei fabbricati ed il rivestimento delle facciate e delle coperture permette inoltre un controllo degli effetti dell’irraggiamento sugli elementi parietali. Tutti i componenti edilizi sono pensati in linea ai principi della sostenibilità e del risparmio energetico. Gli elementi di finitura e di arredo urbano utilizzati negli spazi aperti sono riconducibili ai materiali tradizionali: listoni di legno (pavimentazione dei percorsi pedonali), pietra naturale calcarea del luogo (pavimentazione aree di soste ed arredo urbano), piantumazioni tipiche della zona climatica.
Capogruppo: arch. Andrea Quattrocchi
Gruppo di progettazione: arch. Andrea Quattrocchi, arch. Irene De Simone, arch. Patrizio Roma, arch. Maria Luisa Priori